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Cosa devi sapere sui first-party data

Informazioni fondamentali sui dati proprietari o first-party data

Param Gopalasamy
Content Marketing Specialist, CIPM, CIPP/E

Giovane professionista di colore che legge un libro nell'atrio di un ufficio ben illuminato.

Proprio come una tazza di caffè perfettamente preparato o un toast con avocado ben bilanciato, comprendere le esigenze dei tuoi clienti nell'era digitale si basa sull'ottenere informazioni di ottima qualità, ovvero i first-party data. Tuttavia, anche se può sembrare un'operazione complicata, siamo qui per aiutarti.

 

Cosa sono i first-party data?

Immagina di gestire un piccolo bar chiamato Gran Caffè e di avere dei clienti regolari. Se chiedi loro quale tipo di caffè preferiscono e ne prendi nota, in quel momento stai raccogliendo dei dati proprietari, ovvero i first-party data. È come se una tua amica dovesse dirti di essere allergica alle arachidi: hai ottenuto questa informazione direttamente dalla fonte.

Ora appplica tutto ciò al mondo digitale. Ogni volta che i clienti interagiscono con il tuo sito Web, la tua app mobile o i tuoi profili social, lasciano delle briciole digitali sui loro gusti e comportamenti. La raccolta diretta di queste informazioni ti fornisce i first-party data: è come se avessi avuto un piccolo scambio di opinioni sulle loro preferenze in fatto di caffè.

 

First-party data e zero-party data a confronto

Gli zero-party data e i first-party data si assomigliano molto, ma non sono la stessa cosa. È come la differenza tra conoscere le preferenze dei tuoi amici in termini di caffè (first-party data) e il fatto che ti raccontino il motivo per cui amano il cappuccino e quando ne desiderano uno (zero-party data). Mentre i first-party data derivano da interazioni dirette, gli zero-party data sono quelli che i clienti condividono deliberatamente con te.

Combinando questi due tipi di dati, sei in grado di creare una strategia basata sugli ''earned data'' (letteralmente, ''dati guadagnati''). Pensa a raccomandazioni personalizzate, vantaggi dei programmi fedeltà o contenuti esclusivi in cambio di preziose informazioni. L'ingrediente segreto è quindi la fiducia. I tuoi clienti devono affidarti i loro dati e tu, in cambio, devi gestirli in modo responsabile, come una ricetta di famiglia ben custodita. È un vantaggio per tutti!

 

Perché dovresti interessarti ai first-party data?

È come se ti trovassi a dare un cornetto con crema di nocciole a una tua amica allergica alla frutta secca. Sarebbe un disastro, no? Se non conosci bene i tuoi clienti, potresti ritrovarti in una situazione simile. Invece, quando hai a disposizione informazioni precise, è come servire loro la tazza di caffé perfetta, sempre e comunque. Grazie ai first-party data, puoi conoscere i tuoi clienti in modo approfondito. Puoi personalizzare la loro esperienza, creare annunci più mirati e aumentare engagement e vendite. È come la differenza tra ricevere un messaggio generico e uno creato appositamente per te.

Soprattutto, i first-party data sono ottimi proprio perché sono affidabili ed etici. I clienti li forniscono volontariamente, quindi le preoccupazioni per la privacy sono minori rispetto ai dati di terza parte. A proposito di dati di terza parte, anche se inizialmente Google aveva previsto di smettere di utilizzarli, come faresti nel tuo ipotetico bar con un filtro per il caffè troppo usato, ora ha deciso di dare agli utenti un maggiore controllo su questi dati. I clienti possono personalizzare le loro impostazioni sulla privacy nello stesso modo in cui tu personalizzeresti il tuo caffè ideale. Ma non bisogna sentirsi troppo a proprio agio con i dati di terza parte: è comunque una buona idea concentrarsi sui first-party e zero-party data in preparazione a un futuro all'insegna della privacy.

 

Problemi e sfide

Raccogliere first-party data non è sempre una passeggiata, ma ne vale la pena. Prima di tutto, devi convincere i tuoi clienti a condividerli. Quindi, devi gestirli e analizzarli: un compito non facile quando ti trovi a trattare centinaia o migliaia di preferenze. 

E non dimenticare che i first-party data comportano anche delle responsabilità. È come sapere qualcosa di imbarazzante sul conto di una tua amica: devi gestire questa informazione con cura, rispetto e totale riservatezza. E poiché Google concede agli utenti ancora più controllo sui loro dati, devi assicurare ancora più trasparenza e visibilità su come li raccogli e li utilizzi.

 

Conclusione

Orientarsi nel mondo dei first-party data può sembrare complicato come perfezionare la ricetta del lievito madre, ma con il giusto approccio può essere soddisfacente come assaggiare il tuo pane fatto in casa, croccante e cotto al punto giusto. Con i nuovi controlli sulla privacy di Google, è più importante che mai concentrarsi sulla raccolta di dati direttamente dai clienti, in modo che si fidino e apprezzino i tuoi sforzi nei loro confronti.

Quindi, a prescindere dal fatto che tu sia una piccola impresa, una grande azienda o che tu stia leggendo questo post per semplice curiosità, comprendere cosa sono i first-party data e a cosa servono è di fondamentale importanza nell'attuale panorama digitale incentrato sulla privacy. Esplora a fondo e in prima persona il meraviglioso mondo dei first-party data!

Leggi la nostra guida sui first-party data per saperne di più su come la tua organizzazione può iniziare a sviluppare relazioni più profonde con i clienti e creare esperienze personalizzate.


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